Chi è Giovanni Lai

Interventi alla cerimonia dell’inaugurazione al Monumento al Carabiniere

Manerbio, domenica 6 giugno 1999

Discorso del Presidente dell’Associazione Cav. Remo Benocci


Buongiorno ed un saluto carissimo a tutti,
Poco fa abbiamo inaugurato il monumento “Al Carabiniere” che vuole essere il simbolo dell’Arma Benemerita che nel corso di 185 anni – che oggi festeggiamo la ricorrenza della fondazione – con abnegazione, altruismo, fedeltà, onestà e rinuncia ha saputo nel corso della movimentata storia, scrivere col sangue, pagine di Gloria. Un esempio vivente l’abbiamo tra noi ed il suo nome onora la vostra sezione, medaglia d’oro al valore civile, Brig. Giovanni Lai.
Chi non ricorda gli eventi di Piazza Arnaldo di Brescia! Grande gesto di altruismo e di fedeltà.
L’opera realizzata dalla sezione Carabinieri, da me pro tempore presieduta, ha donato alla città di Manerbio la testimonianza che quei valori, sopra accennati, sono saldi e fusi in ogni appartenente all’Arma, come bronzo e granito del monumento, e che sicuramente non potranno essere lesi o corrosi, nell’evoluzione dei tempi, tendenti al lassismo ed apatia.
Ringrazio tutti per la partecipazione. Un particolare saluto va al On. Emilio del Bono che con la sua presenza ha voluto rappresentare il Governo e le altre Autorità civili e militari.
Viva l’Italia, via l’Arma Benemerita!

Lettera del Sindaco di Manerbio Agnese Dialma Cantaboni


Come Sindaco della Città di Manerbio, in cui stiamo festeggiando l’inaugurazione del monumento al Carabiniere, desidero che questa mia lettera sia letta all’apertura dei festeggiamenti in quanto, se pur impedita fisicamente alla partecipazione, la distanza che ci separa non può che rafforzare la volontà di testimoniare cordialmente il “grazie” della Comunità di Manerbio all’Arma dei Carabinieri ed in particolare ai singoli Carabinieri, in tutta la loro umanità, che è un fedele spaccato dell’umanità del nostro Popolo.
Saluto pertanto e ringraziando le Autorità civili e militari presenti che, stringendosi attorno a questo monumento, hanno voluto portare il saluto di tutta la Società Civile e Militare.
Dalla nascita del Regno d’Italia, il Carabiniere è sempre stato il riferimento in cui i cittadini italiani, anche nei paesi più sperduti ed isolati del nostro Territorio, impersonificavano uno Stato a volte lontano, ma non dimenticato, a cui riferirsi.
I compiti svolti sia in pace che in guerra hanno dato ai Carabinieri, di volta in volta, un volto diverso ma coerente con questa vocazione.
Impegnati contro il brigantaggio nell’Italia appena unificata.
Soldati valorosi nella guerra del ’15 – ’18.
Fedeli all’Autorità Regale eseguirono l’arresto di Mussolini il 26 Luglio 1943.
Fedeli alla Patria ed al Popolo Italiano di cui erano Figli, diedero contributo di sangue e di eroi nella lotta di Liberazione.
Attualmente l’Arma ha compiti di polizia militare, di vigilanza, di informazione. Partecipa ad operazioni militari di pace.
Nel campo della pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico collabora con la Polizia. Controlla la corretta applicazione delle Leggi, partecipando a corpi specializzati NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) per la repressione delle frodi e delle falsificazioni, operando contro eventuali abusi nei campi della tecnologia, dello smaltimento dei rifiuti e dell’inquinamento.
Oltre al controllo del traffico, ormai classca incombenza, l’Arma collabora con altri Corpi dello Stato nella lotta alla drogra e nella regolamentazione dell’immigrazione.
Da tutto questo ne esce l’immagine di un Carabiniere moderno ed aggiornato, fedele interprete delle Leggi, capace di tanta umanità e comprensione nei confronti di chi, come lui, trae le sue origini dalla parte più semplice e più povera del Popolo Italiano.
E’ a questo Carabiniere che dedichiamo il monumento.